Quando a Piacenza si parla di vino rosso il primo pensiero va al Gutturnio. Le ragioni? Ha una tradizione locale lunga secoli ed è frutto di un blend di uve barbera e croatina, vitigni che si estendono su tutte le nostre colline, favoriti dai terreni calcarei e argillosi tipici di questa provincia. Dal 1973 è uno dei vini Doc piacentini, di cui noi produciamo tre versioni differenti; qui ci concentriamo su quella ferma e sui suoi punti di forza.
Li esprime bene il Gutturnio Superiore della linea Montemartini, a partire dall’etichetta creata dall’artista Giancarlo Bargoni: rette delicate e ritmate come i filari del paesaggio, attraversate da una linea espressiva ed energica, dove il rosso rubino si fa più articolato e intenso. Proprio come il vino.
Dalla vite alla bottiglia: la produzione
Il Gutturnio Superiore Montemartini è prodotto con un processo di vinificazione che prevede un periodo di affinamento più lungo rispetto alla versione frizzante. Gli acini delle uve barbera e creatina vengono separati dal raspo e dalle vinacce, per poi essere pigiati e passare all’estrazione del mosto. Seguono la fermentazione alcolica e la maturazione sulle bucce per un periodo che va da quattro a sei giorni ad una temperatura di 26 gradi centigradi.
Completano la maturazione del vino la fermentazione malolattica, i travasi a favore di una maggiore limpidezza e l’affinamento in vasca per sei mesi. Lo mettiamo in bottiglia in primavera, quando ha raggiunto la giusta stabilità tartarica.
Corposo ed equilibrato: i punti di forza
Il Gutturnio Superiore Montemartini è di colore rosso rubino intenso, con riflessi granato, che si sviluppano durante il periodo di affinamento. Possiede un bouquet aromatico intenso e avvolgente, da cui si percepiscono sentori di frutta rossa matura, come ciliegia e prugna.
Al palato il sapore appare pieno, corposo e morbido. La maggiore struttura, ottenuta nel processo di vinificazione, risulta elegantemente equilibrata. La gradazione alcolica è di 13 gradi centigradi, leggermente più elevata della versione frizzante, qualità che contribuisce alla sua capacità d’invecchiamento.
Da solo o in compagnia: gli abbinamenti
I vini rossi corposi come il Gutturnio Superiore Montemartini danno il meglio in abbinamento a piatti complessi e strutturati. Al primo posto ci sono la cacciagione e le carni rosse, in particolare quelle elaborate: dai brasati agli arrosti, passando per il lesso, un grande secondo piatto tipico delle feste e delle domeniche in famiglia.
Il gusto equilibrato del gutturnio superiore si accompagna benissimo anche a pasta fresca ripiena o ai ragù di carne, valorizzandone la preparazione. È un vino da degustare anche da solo? Assolutamente sì, per assaporarne con calma tutte le sfumature o per dare il via all’aperitivo; ideale se ci sono salumi o formaggi stagionati, come pecorino, grana padano o parmigiano reggiano.